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Dodicenne violentata, rifiuta l’aborto: nessun rimpianto 23 anni dopo.



Lianna Rebolledo era poco più che dodicenne quando fu brutalmente violentata da due uomini vicino casa sua. All’ ospedale i dottori, le dissero che aspettava un bambino e le raccomandarono di abortire. Lianna, dopo aver chiesto al dottore se questo avesse potuto alleviare il suo dolore, e avendo avuto risposta negativa a questa sua domanda, decise di tenere il bambino nonostante tutto.

Racconta: “Se l’ aborto non rappresentava la soluzione, non vedevo perché avrei dovuto fare quella scelta. Ero solo consapevole del fatto che, avevo qualcuno dentro di me. Non mi sono mai curata di chi fosse il padre biologico. Era la mia bambina, era dentro di me”.

Ora Lianna ha 35 anni e non si è mai pentita di aver scelto di far nascere la sua bambina. Non solo, proprio la presenza di sua figlia l’ha aiutata a superare pensieri suicidi: “È stato veramente difficile ma mi è bastato vedere quella piccola creatura che mi mostrava la sua gratitudine per averle dato la vita. 
Infatti, aveva soltanto quattro anni quando per la prima volta mi disse: Mammina, grazie per avermi donato la vita. È stato in quel momento che ho realizzato che era stata proprio lei a ridonarmi la vita”. E conclude: “Nel mio caso, due vite sono state salvate, ho salvato e scelto per la vita di mia figlia ma lei ha salvato la mia”. Anche se la violenza è stato un momento veramente pesante ,se dovessi attraversare questo momento di nuovo, lo rifarei, solo per conoscere e amare mia figlia. C’è sempre stata per me, è l’ unica persona che mi ha mostrato l’ amore vero, le sarò grata per sempre”.

Giorgia Gagliardini

Fonte: lifenews.com

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