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Giovani aperti alla vita: evento nazionale



Intervista rilasciata all'agenzia SIR da Leo Pergamo

Giovani per la Vita - la sfida non è persa

“Giovani aperti alla vita” è il titolo del Messaggio della Conferenza episcopale italiana per la 34ª Giornata nazionale per la vita che si celebrerà il 5 febbraio. Sul tema il SIR ha interpellato Leo Pergamo, responsabile nazionale per i giovani del Movimento per la Vita Italiano. Pergamo opera nel campo dei progetti sociali e della formazione giovanile, dedicando una particolare attenzione ai Centri di aiuto alla vita (Cav) di Napoli e Scampia. Di seguito l’intervista concessa al Sir. 


Che impressione ha avuto dal messaggio dei Vescovi per la 34ª Giornata nazionale per la vita?

“Lo ho inteso come una grande atto di rinnovata fiducia nei confronti dei giovani. La stessa fiducia che si avverte nelle parole di Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI, specie nei discorsi alle Giornate Mondiali della Gioventù, dove si coglie l’apertura alla vita che viene dalla Chiesa. Nel messaggio si nota l’invito a dare una direzione alla vita dei giovani: impostare la vita significa fare delle scelte e i vescovi è come se dicessero a tutti i giovani di scegliere il bene, di scegliere l’apertura alla vita, cioè di scegliere il meglio”.

Cosa pensano i giovani della vita?

“Purtroppo tantissimi giovani vivono la loro giovinezza come ‘sfiorendo’. Con la mia attività lo vedo nelle giovani coppie colpite nella speranza, nelle ragazze che cercano di rinunciare alla vita facendo l’aborto, negli incontri con le scuole dove gli studenti dicono che la sera cercano lo ‘sballo’ e poi corrono in macchina, a volte verso la morte. C’è uno stato di grande confusione e attesa. Perché i giovani si comportano così? Mi sembra che una risposta consista nel fatto che non riescono ad avere adulti testimoni ed educatori, capaci di dare loro esempi convincenti e che sappiano anche apprezzare i loro sogni e desideri”.

Come proporre ai giovani i valori solidi e positivi a partire da quello della vita?

“Prima di proporre occorre cercare i giovani, e questa è la sfida centrale. I vescovi la indicano chiaramente perché se non sono raggiunti da educatori credibili i ragazzi non sanno per chi e per che cosa impegnarsi, ma si lasciano vincere dagli istinti. La riflessione proposta contiene gli aspetti etici, bioetici e anche di impegno per il bene comune. La vita è definita ‘un bene non negoziabile perché qualsiasi compromesso apre la strada alla prevaricazione su chi è debole e indifeso’. Davanti a questo ‘valore non negoziabile’ si apre uno spazio di presenza e impegno a 360 gradi, anche per gli aspetti sociali e politici. Occorre comprendere che la sfida sui giovani non è persa, ma si rischia di perderla perché non si arriva a proporre l’essenziale che consiste appunto nel valore dell’uomo e della vita”.

Concretamente come agite per difendere e promuovere la vita?

“I giovani del Movimento per la Vita offrono la loro collaborazione per far conoscere le tante iniziative a sostegno della vita, dai Centri di aiuto alla vita al Progetto Gemma, alle varie iniziative di sensibilizzazione. Lo facciamo anche tramite concorsi, cui rispondono in migliaia di giovani. Nel sito www.giovaniprolife.org si trovano tutte le informazioni su tali iniziative, sugli incontri che teniamo nel corso dell’anno, sul riscontro che abbiamo (vedere anche https://www.facebook.com/events/182183898548136/). Ciò che si nota è che i giovani, se opportunamente stimolati, rispondono con generosità ed entusiasmo”.

La crisi economica odierna quali strascichi ha sui giovani e sul valore della vita?

“Noi sappiamo che i più poveri tra i poveri sono i bambini non nati. Siamo molto colpiti dai dati allarmanti sulle dimissioni in bianco chieste alle donne sul posto di lavoro in vista di una futura gravidanza. Ci colpiscono i drammi delle giovani coppie che a volte si interrogano se tenere una vita nascente di fronte alla impossibilità di mantenerla con stipendi ridotti, licenziamenti, mutui da pagare. Sono sfide pesanti che non possono essere sottaciute. Le prove a cui oggi le famiglie sono sottoposte sono purtroppo reali e molto difficili. I giovani hanno a cuore i grandi valori ma rispetto a questo desiderio che hanno non trovano le condizioni per potersi esprimere. Ciò è molto doloroso e diffuso, specie tra i giovani immigrati. Ai Cav arrivano ormai oltre il 60 per cento di donne immigrate che chiedono aiuto per evitare l’aborto. E’ traumatico vedere in che condizioni vivono queste persone e quali problemi devono affrontare”.

Quali “ricette” sarebbero utili per sostenere la vita oggi?

“Mentre ci interroghiamo come riformare lo Stato mi pare che si dovrebbe mettere al centro delle scelte politiche proprio la vita e la famiglia. Così facendo tutti gli altri problemi possono venire risolti. In sostanza occorre far comprendere come le persone possano ancora credere nel futuro e osare la speranza”.

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A partire dal 1979 si celebra ogni anno in Italia, nella prima domenica di febbraio, la Giornata per la Vita.

Da allora, il Movimento partecipa fattivamente ad organizzare e coordinare questi eventi, collaborando con gli organismi diocesani.

Quest'anno il tema è "giovani aperti alla vita". Ci piace sottolineare che questo tema è anche il titolo che abbiamo scelto di dare al da poco trascorso seminario invernale Quarenghi.

Riportiamo qui qualche estratto dal messaggio dei vescovi di quest'anno: 

«La vera giovinezza risiede e fiorisce in chi non si chiude alla vita. Essa è testimoniata da chi non rifiuta il suo dono – a volte misterioso e delicato – e da chi si dispone a esserne servitore e non padrone in se stesso e negli altri.» 
«Educare i giovani a cercare la vera giovinezza, a compierne i desideri, i sogni, le esigenze in modo profondo, è una sfida oggi centrale. Se non si educano i giovani al senso e dunque al rispetto e alla valorizzazione della vita, si finisce per impoverire l’esistenza di tutti, si espone alla deriva la convivenza sociale e si facilita l’emarginazione di chi fa più fatica.» 
«Molti giovani, in ogni genere di situazione umana e sociale, non aspettano altro che un adulto carico di simpatia per la vita che proponga loro senza facili moralismi e senza ipocrisie una strada per sperimentare l’affascinante avventura della vita.»
«La vera giovinezza si misura nella accoglienza al dono della vita, in qualunque modo essa si presenti con il sigillo misterioso di Dio.»

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