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"Tuo figlio autistico disturba ed è inutile, sbarazzatene"


Canada: una lettera anonima di una vicina incita la madre a disfarsi di suo figlio donando i suoi organi alla scienza. "Disturba ed è inutile" 

Può capitare a tutti di avere dei problemi.
Questa signora di Newcastle, nello stato di Ontario, Canada, ha un figlio autistico e dei vicini di casa poco simpatici. Il problema però non è la prima cosa, ma la seconda. 
Infatti ha ricevuto questa simpatica lettera anonima di una vicina la quale, con uno stile tutt'altro che anonimo ma anzi minaccioso, dà un consiglio a questa madre che suona come un ordine. 
Devi sbarazzarti di tuo figlio autistico, perché ci disturba. 

Non ci credete? La lettera è quella nella foto in basso. 
Afferma la signora nella lettera che "il rumore che fa è SPAVENTOSO!!!! " ( i quattro punti esclamativi e il maiuscolo sono nella lettera; come gli esperti confermano è sintomo di una personalità calma e riflessiva). La cosa suona strana, dato che gli autistici normalmente detestano il rumore. Ad ogni modo le manifestazioni di questo bambino sono, a quanto pare, al di là della sottile soglia di sopportazione della vicina. 
Ma, a ben vedere, non è la quantità di rumore il problema. E' la "anormalità" di chi lo produce. 
Dice infatti la buona donna che "bambini che piangono, musica e anche cani che abbaiano sono rumori normali in un quartiere residenziale, lui non lo è!" 
Possiamo quindi immaginare lo sgomento della signora nel sapere che là fuori, nel suo bellissimo quartiere dove non vola una mosca e vige un inflessibile "not in my backyard", c'è un bambino che produce suoni spaventosi. 
Anzi, non dobbiamo neppure immaginare la location: perché dal satellite possiamo vedere che il quartiere in questione è proprio come ci possiamo figurare. Un ameno ma anonimo quartiere di case tutte uguali, di quelle che le casalinghe non ancora disperate sognano .  

Ma non basta, il meglio deve ancora venire. 
La gentile vicina non è contenta di far sapere alla madre del ragazzo che suo figlio produce suoni orribili. Decide di ferire la madre nel profondo, e sa come fare. 
Elenca infatti come conseguenze inevitabili quelle che sono le peggiori paure della madre: tuo figlio non troverà mai un lavoro o una sistemazione, nessuna donna se lo sposerà mai, rimarrà solo dopo la tua morte. Il consiglio della signora è, potremmo dire, interessante. "Per quanto mi riguarda, dovrebbero prendere quel che di lui è sano e darlo alla scienza". Aggiunge: "A che diavolo altro potrebbe servire lui per chiunque altro?" 

La lettera termina con un altro messaggio chiaro: vattene, sparisci. Non ti vogliamo. 

Non credo che la società in cui viviamo, la sensibilità comune che si riscontra giorno dopo giorno, sia già così ottusa dal non vedere in questa lettera niente di sbagliato, oltre al tono minaccioso e vagamente psicotico. Potremmo anzi dire che, se in quel quartiere c'è un bambino che ha bisogno di speciali attenzioni, di sicuro c'è anche una donna che ne ha necessità.

Ma siamo certi che questa idea per cui non si ha un diritto assoluto a vivere, ma subordinato ad alcune condizioni, sia così inedita? 
Siamo poi così lontani da quelli che dicono che un bambino esiste solo quando può "relazionarsi" con l'esterno? Quindi, a seconda della qualità minima richiesta della relazione, sempre più in là dal concepimento? Siamo poi così lontani da quelli che parlano di "vite degne" di essere vissute e condizioni di vita così orribili da reclamare un intervento per porre fine ad esse, sacrificando però la vita? 
Io penso di no. 
Quindi, delle due l'una: o questa signora psicotica ha un qualcosa in comune con i fautori della bioetica utilitaristica, o l'esatto contrario. 
Ditemi voi. 

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