La Testimonianza personale del volontariato prolife dal Seminario Quarenghi al Meeting di Rimini: un percorso emozionante dal valore della vita all'impegno per la sua difesa.
Mentre lasciavo Rimini, osservando il mondo scorrere velocemente dai finestrini di quel treno, ho pensato a quanto spesso la Vita ci corra accanto, a quanto, senza accorgercene, le ore e i giorni passano e noi rimaniamo sempre gli stessi, talvolta immersi in miliardi di impegni che ci impediscono di vivere in modo autentico e spontaneo.
Negli ultimi mesi mi sono spesso interrogata sulla mia quotidianità, sulle mie relazioni ma soprattutto ho cercato di dare un senso al mio desiderio di felicità, cercando di inscatolarlo nello scomparto del mio cuore dedicato alle cose da cercare con maggior tenacia, non troppo convinta tuttavia di come avrei dovuto fare per ottenerla.
Tornata dalla bella settimana a Maratea, ho cominciato a sentire un fuoco ardere dentro; la nascita di nuove amicizie, la scoperta di persone che non avevo mai potuto incontrare prima, il grido gioioso di un “SI” alla Vita che mi ha rigenerato, sono state la base di una nuova consapevolezza, che tuttavia ha necessitato di essere rafforzata in questa ulteriore occasione: il meeting.
Esperienza nuova per me, questa opportunità è stata segnata da tre parole: Amore (comprensivo) – Gioia (autentica) – Condivisione (sincera).
I giorni al meeting sono stati un dono d’Amore, amore e passione verso la Vita, la nostra –dato che abbiamo scelto di darci la possibilità di essere parte di un evento così grande- e di quella del bambino non ancora nato, grazie all’impegno per la diffusione della petizione europea “UNO DI NOI”. Una scelta d’amore, vero e autentico, di quello per cui ti svegli alla mattina e ti senti pronto a sfidare il mondo, di quello che ti accende la fiammella nel cuore e la luce agli occhi; e… che c’è di meglio, se non la sfida per la tutela della Vita umana?
Poi la gioia, e la ricordo con queste parole della Beata M. Teresa di Calcutta.
“La gioia è assai contagiosa. Cercate, perciò, di essere sempre
traboccanti di gioia dovunque andiate.”
In questi giorni lo stand del MpV è stato animato da musica, canti, balli, palloncini colorati, grida di bambini, giovani impegnati nella raccolta delle firme; è stato impregnato di migliaia di sorrisi che si sono alternati a parole emozionate di relatori e uditori: parlare di Vita, proclamare la Vita, è motivo di una gioia tale da rovesciare anche i cuori più ostinati!
Per interiorizzare tali emozioni, non è mancata e non deve mancare la condivisione: essere “Movimento per la Vita” è per me come essere in una famiglia, in cui a sera si fa il bilancio della giornata, magari compiacendosi per il successo di alcuni o discutendo con altri. È tenersi per mano sempre, anche quando ci sentiamo così deboli e fragili.È saper coltivare, custodire ed amare le persone che incontriamo, siano esse vicine o lontane dal nostro ideale, e saper vedere, nel bene e nel male, qualcosa di buono negli occhi di ciascuno. È saper aprire le porte del proprio cuore affinché “l’altro” possa entrarvi, in modo totale e gratuito, perché accogliere e difendere la Vita, in qualsiasi forma, in qualsiasi luogo e in qualsiasi circostanza, sia sempre ciò che rende “straordinario” il nostro quotidiano.
Un “GRAZIE” speciale lo dedico quindi a tutti coloro che mi hanno portato a capire che la felicità non necessità di essere cercata molto lontano perché, in realtà, essa ci accompagna ogni qualvolta amiamo la Vita e si fa luce nei nostri occhi quando parliamo di essa.
(Giovani Prolife / Elena Borin)
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