Vita uguale amore uguale gioia
Una gravidanza inattesa, il pensiero dell'aborto, poi l'incontro con i volontari prolife del CAV e la scelta della vita: la gioia più grande.
Il CAV (Centro di Aiuto alla Vita) è uno scrigno di storie, per lo più meravigliose. Oggi vi vogliamo raccontare la storia di Sara, una ragazza di 18 anni che, dopo un ritardo di due settimane, si ritrova, con il suo ragazzo, studente universitario a fare il test di gravidanza. Positivo.
Panico: dover rinunciare alla giovinezza, agli studi al quarto anno di liceo, a un lavoro per il padre del bambino… ma soprattutto come dirlo ai propri genitori? Forza e coraggio, la comunicazione e inevitabile come la reazione: caos e rabbia. Poi la ricerca della soluzione, l’unica via di uscita, per i genitori, è l’aborto. Sara inizia le procedure e fissa la data per praticare l’aborto.
Solo il ragazzo non è d’accordo e le chiede di ripensarci. E lei, che dentro di sé, in quel mese di gravidanza ha già imparato ad amare il piccolino… Arriva il giorno dell’aborto e Sara va all’ospedale. Le arriva una telefonata, mentre aspetta di entrare. È la nonna che le chiede di ripensarci e di tornare a casa. Poi il consiglio di alcuni amici di rivolgersi al CAV per avere un aiuto nella gravidanza.
Racconterà poi Sara che l’incontro con il CAV le ha dato la forza e il coraggio per mettere al mondo il suo bellissimo bambino, grazie al Progetto Gemma. Sara si prepara ora per frequentare l’ultimo anno di liceo e quello che è diventato il marito si sta per laureare.
La famiglia ha riscoperto nel bambino un amore che pareva avere dimenticato e circonda Sara di tutte le attenzioni possibili. La scelta della vita è sempre una scelta di gioia, e la storia di Sara ce lo dimostra.
(Giovani Prolife/Giovanna Sedda)
(Giovani Prolife/Giovanna Sedda)
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