Federica Cardia, morta di tumore a 31 anni, ha raccontato la sua lotta in un blog dal titolo "tanto vinco io".
Ogni giorno ci sono persone che muoiono di tumore, purtroppo. Alcune di loro perdono ogni speranza di guarigione ben presto. Altre invece decidono di lottare.
Federica Cardia aveva 30 anni quando le fu diagnosticato un tumore al colon. Decide allora di lottare contro questo male, e di farlo scrivendolo in un blog.
E' particolarmente questo aspetto che ci interessa.
Non perché siamo dei narcisisti, per cui la vita è banale è triste, ma se la racconti in un blog e la metti online, diventa affascinante .
Ma perché ci interessa il titolo del blog: "tanto vinco io".
Una frase un po' infantile, se si vuole. E' inutile che ci provi, tanto vinco io.
Che coraggio ci vuole per dire questa frase con un male che rischia di ucciderti?
Questo coraggio Federica se lo è dato. Con il suo blog ha ammesso di avere bisogno degli altri (il blog serviva anche a raccogliere fondi per le sue cure) e di avere necessità di comunicare, ad altri, il suo disagio.
Noi del Movimento per la Vita siamo stati costretti ad occuparci anche del fine vita. Questa è una storia di fine vita.
Perché la vita finisce (anche se poi ne inizia una nuova). Non sappiamo come finirà, ma ognuno di noi si augura di finire onorevolmente, con dignità, e soprattutto senza paura.
Federica ha vissuto il suo fine vita con onore, e senza paura. Quella frase, titolo del blog, sfidava a viso aperto il tumore che la minacciava.
Ma, potrebbe dire qualcuno, alla fine non ha vinto Federica.
E' vero, ed è tragica la sua fine prematura. Ma non è questo che importa. Importa il fatto che Federica abbia amato la vita, anche quando le scorreva via e si faceva dolorosa e quasi insopportabile.
Rimane di lei il ricordo di una ragazza che ha guardato la morte negli occhi, e si è fatta coraggio.
Rimangono i suoi post, le sue interviste.
Come nelle grandi storie tragiche: l'eroe muore, ma la sua storia vive per sempre.
Non stiamo cercando un senso letterario alla morte di Federica. Diciamo che la sua vita è stata una vita piena, una vita degna. Perfino nei suoi ultimi giorni. Diciamo insomma che lei è un esempio per tutti noi, che ci dice di guardare negli occhi il male, e farsi coraggio. Il male potrà vincere, ma non ci avrà mai presi.
Lasciamo la conclusione dell'articolo alle parole di una poesia che Federica aveva posto nella pagina di presentazione, che comunque invitiamo a leggere in forma integrale qui
Daisaku Ikeda
La sofferenza umana
ha una natura duplice.
Può essere causa di infelicità
o incentivo per un’ulteriore crescita. Se ci disperiamo
di fronte alla sofferenza,
siamo persi, ma se la consideriamo un’occasione
per svilupparci e migliorarci,
scopriamo che la nostra esperienza ci rende in grado
di portare felicità agli altri.
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