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Famiglia, vivi la gioia della fede!


In occasione del Pellegrinaggio delle Famiglie, organizzato dal Pontificio Consiglio per la Famiglia, per l'Anno della Fede, il Movimento per la Vita Italiano ha animato la Veglia di adorazione Eucaristica presso la Basilica di S. Giovanni Battista dei Fiorentini poco distante da Piazza S. Pietro. Il momento di preghiera è stato arricchito dai canti del coro dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma.

La veglia è stata scandita da quattro momenti di preghiera. La meditazione è iniziata con le pagine della Genesi sulla creazione dell’uomo e della donna. Il brano dell’Antico Testamento è stato accompagnato dalla riflessione sul ruolo dell’amore di Dio nella creazione: “Immersi nei colori del Dio amore. Attraverso la missione del Figlio e dello Spirito Santo la Trinità si rivela come l’origine, il grembo e la patria dell’amore. Tutto ha origine in essa e ne porta l’impronta: l’essere è, nel più profondo, amore e l’uomo è fatto per amare.

Tutto è immerso nei colori dell’amore eterno e vive in essi: e quando il nostro cuore si apre nella fede a questo amore, proclamato e donato nella Parola di Dio e nei Sacramenti, ecco che diventa possibile anche alla nostra fragilità la gratuità di un amore sempre nuovo”. Il tema di fondo di tutta la meditazione è stato quello della gioia della fede nella vita familiare, come indicato dal titolo del pellegrinaggio delle famiglie: “È il miracolo della carità, che nel rapporto di coppia è tanto necessaria per non rinunciare mai a prendere l’iniziativa del dono e del perdono verso l’altro e per camminare uniti nelle piccole e grandi scelte della vita” (Bruno Forte. I colori dell’amore).

Il secondo momento introdotto dalla lettera di San Paolo agli Efesini (Ef 5,1-2a.21-33) è stato dedicato al matrimonio: “Come ciascuno dei sette sacramenti, anche il matrimonio è un simbolo reale dell'evento della salvezza, ma a modo proprio. «Gli sposi vi partecipano in quanto sposi, in due, come coppia, a tal punto che l'effetto primo ed immediato del matrimonio (res et sacramentum) non è la grazia soprannaturale stessa, ma il legame coniugale cristiano, una comunione a due tipicamente cristiana perché rappresenta il mistero dell'Incarnazione del Cristo e il suo mistero di Alleanza” (Lett. Encl. Familiaris Consortio , Giovanni Paolo II, n 14-15).

Il terzo momento ha visto l’espressione della particolare sensibilità del Movimento attraverso la riflessione sull’apertura alla vita da parte della famiglie. Le parole del Salmo 127 “Ecco, i figli sono un dono che viene dal Signore, il frutto del grembo materno è un premio” sono state accompagnate da quelle dell’Evangelium Vitae: “La vita che Dio dona all'uomo è diversa e originale di fronte a quella di ogni altra creatura vivente, in quanto egli, pur imparentato con la polvere della terra, è nel mondo manifestazione di Dio, segno della sua presenza, orma della sua gloria. È quanto ha voluto sottolineare anche sant'Ireneo di Lione con la sua celebre definizione: «l'uomo che vive è la gloria di Dio»”.

Coronamento ideale di questo percorso di adorazione del Dio della Vita è i stato il Vangelo di Giovanni: “ Io sono venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza” (Gv 10, 10-18). “Il Vangelo della vita non è una semplice riflessione, anche se originale e profonda, sulla vita umana; neppure è soltanto un comandamento destinato a sensibilizzare la coscienza e a provocare significativi cambiamenti nella società; tanto meno è un'illusoria promessa di un futuro migliore. Il Vangelo della vita è una realtà concreta e personale, perché consiste nell'annuncio della persona stessa di Gesù” (Lett. Enc. “Evangelium Vitae”, Giovanni Paolo II , n. 29).

Scarica il testo completo della Veglia.

(Giovani prolife/GS)




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