Angela, 26 anni, incinta con un tumore inoperabile, rifiuta l'IVG per salvare sua figlia
Gianna Beretta Molla. Chiara Corbella. Donne eroiche, che hanno dato la vita pur di salvare i loro figli. E non è tanto per dire: queste donne, ammalate durante la gravidanza, potevano curarsi a patto di abortire.In casi come questi qualunque giudizio si ferma: non si può pretendere l'eroismo. Non si può pretendere che la donna sacrifichi la sua vita. Nonostante tutto, nonostante nessun rimprovero si muoverebbe ad una donna che abortisse solo per salvarsi la vita, ci sono donne che preferiscono morire piuttosto che fare del male al proprio bambino.
E questo è già straordinario di per sé.
Ma ancor più straordinario: questa cosa non è nemmeno troppo rara. Anche perché pochissime volte viene dato l'aut aut dai medici. O la tua vita o quella di tuo figlio, scegli. Eppure, anche quando l'aut aut è una evidenza dal punto di vista medico, c'è chi sceglie per la vita del figlio.
La Gazzetta del Mezzogiorno riporta questa notizia: Angela, 26 anni, un tumore al cervello. I medici le consigliano l'aborto, per potersi curare. Non se ne parla, dice lei. Anche persone a lei vicine cercano di persuaderla. Ma senza successo. La bambina che aspetta adesso ha 20 settimane. Troppo presto per la sopravvivenza autonoma in incubatrice.
Ma a differenza degli eroici esempi citati, la storia di Angela non si è conclusa. Spera forse in un miracolo, nell'efficacia dell'operazione che si accinge a fare. Ma la sua decisione è presa. « Se muoio, occupati tu della bambina insieme a mio marito. » Ha detto Angela a sua madre.
Ma a differenza degli eroici esempi citati, la storia di Angela non si è conclusa. Spera forse in un miracolo, nell'efficacia dell'operazione che si accinge a fare. Ma la sua decisione è presa. « Se muoio, occupati tu della bambina insieme a mio marito. » Ha detto Angela a sua madre.
Non sappiamo come finirà questa storia. Ma non sarebbe bellissimo se finisse bene?
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