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Scandalo nel Regno Unito: quando la diagnosi è sbagliata.

Diagnosi errate e donne spinte ad abortire, ma i loro figli erano sani e non c'era alcun rischio per la salute delle mamme. Un problema ricorrente anche in Italia.


L’ospedale dell’Università del Galles è finito al centro della bufera. Secondo un recente denuncia centinaia di mamme hanno ricevuto diagnosi errate per i figli che portavano in grembo e sono state spinte all’aborto, ma i bambini erano perfettamente sani. Ad alzare il velo dell’omertà è stata Emily Wheatley, una mamma incinta di nove settimane che ha ricevuto l’ennesima diagnosi errata.

Emily arriva all’ospedale universitario della città di Cardiff per un'ecografia di controllo quando i medici le dicono che il bambino che portava in grembo era morto e che sarebbe stato, conseguentemente, necessario un aborto per rimuovere il corpicino. La diagnosi sconvolgente si è però rivelata totalmente sbagliata quando l’esame è stato ripetuto in una seconda clinica dove la mamma si era recata per effettuare l’evacuazione uterina.

L’esito stavolta è stato opposto: il bambino era vivo e senza alcun problema di salute. Immediata è scattata la denuncia al “Public Services Ombudsman”, l’autorità inglese competente che ha prontamente iniziato una inchiesta. Peter Tyndall, dell’Ombudsman del Galles, parla di “errore inaccettabile” e di “Pratiche cliniche di ostetricia sono stati potenzialmente difettose”.

Dai primi accertamenti emerge che la clinica universitaria applica un protocollo diagnostico incompleto e fuorviante che ha certamente portato a numerose diagnosi sbagliate con altrettanti aborti motivati da problemi inesistenti. Secondo quanto riporta il Dayly Mirror la deputata laburista Ann Clwyd non si è affatto stupita dello scandalo e ha dichiarato l’urgenza di “una indagine estesa sulle carenze del sistema sanitario nazionale nella regione del Galles”.

Il quotidiano inglese inoltre ricorda che il rischio delle diagnosi errate è del resto conosciuto. Proprio un team di ricercatori inglesi (Imperial College di Londra) nel 2011 ha detto che il problema della diagnosi errata della morte del feto riguarda oltre 400 donne l’anno. Il problema delle diagnosi errate esiste anche in Italia e questo episodio rimette al centro dell’attenzione la difesa della vita sin dal concepimento e l’importanza di battersi per la vita in ogni situazione.

(Giovanna Sedda)





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