Ogni sì alla vita concepita diffonde nel mondo la gioia del Magnificat.
Chi crede sa di essere immerso nel mistero della propria fragilità e nel mistero dell'incarnazione, del concepimento di Gesù. La Vita infatti, che era presso Dio ed era Dio, è venuta in mezzo a noi per essere uno di noi.
Coloro che credono sono consapevoli di vivere un mistero, anzi un doppio mistero. Anzitutto conoscono il mistero della propria fragilità, del proprio peccato. Il mistero del fango di cui siamo fatti. Non è offensiva questa parola, se solo pensiamo al baratro morale in cui è capace di sprofondare l’uomo e all’abisso della malvagità omicida di cui giorno per giorno ci informano i media.
[...] Tale sguardo, tuttavia, non deve essere depresso, ma lieto, pieno di speranza, deve voler essere lo sguardo stesso di Dio, quel Dio di Luce, di Vita e di Amore. Così lo stupore infinitamente doloroso per la miseria umana potrà trasfigurare nello stupore ancora più grande per quella Misericordia divina che rialza il misero dall’immondizia, per farlo sedere fra i principi.
Tutto ciò è incluso nel mistero dell’Annunciazione a Maria, mistero che ci riguarda da protagonisti, poiché quel giorno, nella casetta di Nazaret, c’era ognuno di noi. [...] Il mistero dell’Annunciazione a Maria, infatti, non è solo quello dipinto dall’arte cristiana in innumerevoli capolavori, dal momento che in nessuna di queste
stupende immagini è stato possibile dipingere il concepimento verginale della Vita invisibile.
La Vita infatti, che era presso Dio ed era Dio, è venuta non solamente ad abitare in mezzo a noi, ma ad
essere uno di noi. Ciò è accaduto nell’istante in cui lo Spirito Santo ha operato il concepimento di Gesù nel
grembo di Maria. [...] Nell’Annunciazione, infatti Le è stato chiesto un atto di fede essenziale: l’Angelo che rivela il progetto divino della sua maternità, sollecita il suo consenso.
In ciò la novità è assoluta, perché negli annunci precedenti di una maternità accordata da Dio, il consenso
della madre non era stato mai richiesto: era semplicemente l’annuncio di una buona notizia, che non poteva non suscitare gioia immensa in una donna sterile. Ma qui, Colei che riceve l’annuncio è invitata a dare una risposta personale.
Dio vuole stabilire con l’umanità un’alleanza definitiva e chiede ad una Donna la cooperazione necessaria. Maria è invitata a esprimere l’accoglienza alla Vita del Verbo, ed è tutta l’umanità che in Lei sta per accogliere la venuta del Salvatore atteso.
Così, ogni sì alla vita concepita, rinnova nel mondo e nella storia l’alleanza di Dio con l’umanità, e diffonde la gioia messianica del Magnificat. L’uomo è una polvere amata, un fango prezioso quanto il sangue di Cristo. Questa la sua eccelsa dignità, il valore incomparabile di ogni vita umana concepita, la ragione della nostra gioia e della nostra forza nel promuoverne sempre l’accoglienza.
Fonte: MpV (vai al link) Autore: padre Angelo Del Favero
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