Così ha dichiarato la dirigente della più grande clinica per aborti della nazione. Senza curarsi delle reazioni.
Portare all’estremo un ragionamento sbagliato può
avere un esito addirittura paradossale. La direttrice del principale
ambulatorio per aborti del Regno Unito ha recentemente dichiarato che “è giusto
che una donna abortisca perché il nascituro è femmina”, questo perché “O
accettiamo fino in fondo ogni scelta della madre, oppure no”. Senza volerlo Ann
Furedi ha così messo alla luce una delle tante irrazionalità delle posizioni
pro-choice.
Nel ragionamento della direttrice britannica l’aborto è un essenzialmente una scelta, in cui la tutela della salute fisica e psichica della madre è ridotta ad un mero pretesto, quel che conta non è la tutela della donna, ma la sua semplice volontà sic et sempliciter. La dichiarazione della Ferudi riportata da Benedetta Frigerio su Tempi.it continua ipotizzando il caso in cui “il sesso del figlio danneggia la salute mentale della donna che non lo accetta”. Così mentre ci preoccupavamo della tremenda discriminazione provocata dall’aborto selettivo nei confronti delle donne in paesi come la Cina, l’India o il Pakistan è il fior fiore del femminismo a dirci che è tutto legittimo (leggi il post a riguardo qui).
La scelta viene prima di qualsiasi cosa, senza riguardo alle
motivazioni in cui può nascondersi il vero disagio della donna. La scelta viene prima anche
del buon senso e del senso di umanità che potrebbe far vacillare eventuali prochoice irretiti di fronte a quella che è una esplicita discriminazione sessuale. La Ferudi mette in guardia i più
titubanti: “Non puoi essere pro choice, salvo quando la scelta non ti piace”. Vietato
fermarsi, vietato avere ripensamenti, essere prochoice è roba per gente davvero
convinta. Convinti loro...
Leggi l'articolo su www.tempi.it
(TE)
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