Carlo Bellini, su Zenit, ci parla del significato della parola embrione: Embrione: dal greco "en-brion", cioè "fiorisco dentro".
I punti principali di questa definizione sono il realismo, la ragione e il sentimento. Il realismo ci dice che "Dal momento della fusione di ovocita e spermatozoo, si crea un DNA nuovo, che non appartiene né alla madre né al padre, ma ha caratteristiche tutte sue, pur mostrando in tanti aspetti il legame con le due figure di provenienza."
Allo stesso tempo la ragione "ci aiuta ad identificare l’embrione come persona umana [...] In primo luogo la sua vitalità ne mostra lo stato di essere vivente e il suo corredo cromosomico ne mostra l'appartenenza al genere umano". [...]
"Ma colpisce che l’embrione ha un rapporto speciale e diretto con il corpo della madre, che non si riscontra assolutamente in altri analoghi fenomeni di contatto tra due esseri geneticamente diversi. Infatti ha un rapporto di dialogo". Infine Bellini ci parla del sentimento: "E’ evidente che ci troviamo di fronte a qualcosa di nuovo e di sostanzialmente e naturalmente buono".
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