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Da dove siamo partiti


Testimonianza del CAV di Fasano

Una notte  (erano circa le 11) avevo appena messo a letto il mio papa quando suonarono al campanello. Sulla porta un’amica che mi chiese l’orario del turno che avrei fatto l’indomani in ospedale. La domanda mi sorprese ma risposi alle ore 6 domattina perché? mi disse che voleva essere accompagnata per abortire. Tu sai bene qual è la nostra situazione, ( era veramente grave) tanto che gli inquilini cercavamo di aiutarli.
In quel momento pensai cosa devo dirle o fargli a quest’ora. vedo di convincerla durante il tragitto pensai. Improvvisamente mi ricordai della promessa che avevo fatto durante la santa Comunione. Avrei voluto compier un gesto che avrebbe fatto contento nostro Signore. E cosi le dissi ora vengo giù da te e ne parliamo. Mi sentiti sola e impreparata. Poi con la memoria mi aggrappai e tutti i volontari dei vari Movimenti  per la vita che avevo conosciuto. Mi torno in mente una frase di Vittoria  Quarenghi “Ogni vita ha diritto a nascere” e scomparve in me ogni ostacolo.                          In casa trovai il marito che non mi degnò di uno sguardo, continuando a vedere se riusciva a far accendere un televisore che gli avevano regalato, i bambini piccoli che chiedevano cosa mangiare, la mamma di lei Caterina che piangeva sulla sorte della figlia. ricordo in quel momento di ave detto solo due parole. Chiedimi di darti la mia vita in cambio di quella del bambino che porti in grembo e io sono pronta a dartela, ma non mi chiedere di essere complice del tuo delitto perché non voglio e non posso farlo.  Io ti prometto che ti aiuterò in tutti i sensi se deciderai di farlo nascere.
Il marito a quel punto si alzò chiamo a se la moglie e si allontanarono, dopo poco ritornarono e sedutisi accanto mi dissero “ se tu ci aiuterai come promesso teniamo il bambino.
Quella notte la passai senza chiudere occhi, meditavo su come era stato semplice salvare quella vita, senza arte ne parte si dice da noi per sottolineare che non sempre la professionalità o l’esperienza sono determinanti.
Per nove mesi ho seguito e accompagnato la mamma. e insieme ad altri altre mamma che avrebbero abortito.  Una mattina entravo in ospedale per prendere servizio e trovo M. il marito che mi accompagnò al capezzale della moglie che aveva partorito durante la notte e sapendo in quale situazione famigliare io mi trovassi non vennero a chiamarmi. La piccola era bellissima e ricciolina rosea e pesava 3,kg e mezzo.
R. la mamma mi disse per la prima volta grazie. Vollero che la piccola avesse il mio nome, subito dissi che io avevo fatto una promessa a Gesù Eucarestia quella mattina quindi era a Lui che dovevano il nome della bambina, così mi venne in mente di prendere la parte centrale dell’Eucarestia e trasformarlo in CARES , il nome piacque a tutti, e in particolare a nonna Caterina che si aspettava che la chiamassero come lei. Non mancarono momenti di drammatica angoscia per le condizioni della piccola , tanto che  chiedemmo al cappellano che la venisse Battezzata in casa.  Tante volte la piccola veniva portata a Bari nell’ospedale pediatrico per delle convulsioni.                                                                                             
Cares festeggia il suo onomastico il giorno del CORPUIS DOMINI.  R. ha avuto un’altra bambina dopo Cares ed erano 4° distanza di due anni tra loro. NEL 2014  ricevo una visita era Cares con un fagottino in mano, era appena scesa dall’ospedale e nonostante ormai lontani da casa mia e aveva voluto che incontrassimo la sua bambina.
Tante giovane mamme abbiamo incontrato insieme ad altre persone che volontariamente si erano trovati a rispondere a domande di aiuto per una maternità indesiderata. 
La più importante fu quella di Don Angelo un medico che ci mise a disposizione il suo ambulatorio nei giorni in cui lui non lavorava. Elia la moglie liberò una stanza in casa per accogliere quelle ragazze che decidevano per la vita.  Si ricevevano richieste di ascolto anche da altri paesi. Così è partito il nostro centro di aiuto alla vita 1 in Puglia, e poi ne sono sorti altri. Ostuni. Taranto Lecce, altri ancora. 
Viva la Vita.


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