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Al Quarenghi, la persona umana è via per la pace



I ragazzi del Movimento Per la Vita che si trovano in Basilicata per partecipare al Seminario Quarenghi, hanno vissuto un momento di svago- grazie all’impegno del sindaco di Maratea, il Rag. Mario DI Trani- visitando il centro storico della bellissima città che li accoglie. Più di cinquanta giovani che, lasciato per un pomeriggio l’Hotel Villa del Mare ad Acquafredda di Maratea dove svolgono la formazione, hanno invaso le vie del paese, curiosi di conoscerne la storia ed i monumenti. Perché, in quello che i ragazzi chiamano familiarmente “il Quarenghi” si vivono momenti di formazione e approfondimento e momenti di crescita culturale e umana, come è stata la gita di ieri pomeriggio.

Le attività di formazione sono riprese in mattinata con una bellissima relazione del Dott. Giuseppe Anzani, magistrato, editorialista di Avvenire e poeta, nonché vicepresidente del Movimento Per la Vita Italiano. Anzani, con una relazione intitolata “ La persona umana, via per la pace”, ha commosso i duecento giovani presenti in sala parlando loro della bellezza del cosmo e dell’essere umano che si trova in esso. “ La bellezza viene da sempre collegata al concetto dell’essere” -ha spiegato Anzani, aggiungendo che “il conflitto è una contrapposizione tra persone.

Al cuore del problema della guerra ci sono sempre grosse dimenticanze o mistificazioni sul concetto di persona, che da essere umano diventa nemico. In questo modo l’altro viene denigrato e, da questo non riconoscimento dell’altro come altro io nascono i conflitti”. Anzani ha invitato i ragazzi a un doppio esercizio: di immersione nella bellezza e di lettura non distaccata da ciò che vediamo. Solo così possiamo riconoscere l’altro come “altro io”, affermare realmente il concetto di uguaglianza e costruire la pace. “Fai la pace con la vita e metterai vita dentro il sogno della pace” è il motto che Anzani ha regalato ai ragazzi, chiedendogli di farlo proprio.

Particolarmente gradito dai ragazzi è stato anche l’intervento del giornalista e conduttore televisivo, Rosario Carello, che ha parlato di “Comunicare la vita, costruire la pace”. Carello ha sottolineato la scarsa presenza delle tematiche dell’inizio vita e in generale delle tematiche legate in qualche modo alla bioetica in tutti i sistemi mediatici. Esiste una sorta di censura dei mezzi di informazione, sia nell’informazione che nella narrazione e quindi nella fiction. Stesso discorso per il cinema.

Discorso opposto per la pace che viene trasmessa e strumentalizzata in diversi modi, ma mai legata alla difesa della vita. Carello ha invitato i giovani ad essere protagonisti della società e della realtà mediatica, partendo dagli strumenti che si hanno a disposizione, in primis Internet e i blog che permettono ai giovani di esprimersi in prima persona e di condivider e opinioni anche su tematiche importanti.

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