Raggiunto grazie all'impegno dei prolife l'obiettivo numerico delle firme, ma occorre continuare a firmare per garantire il massimo supporto all'iniziativa. Appuntamento il 22 settembre per il click day on line.
Europa, sveglia: l’embrione – quell’essere umano microscopico ma presente, minuscolo ma già determinato a crescere – è uno di noi, è nostro fratello, oltre che l’immagine di ciò ciascuno di noi è stato, e si deve prenderne atto. Questo, in sostanza, il senso dell’appello che i movimenti pro-life d’Europa, guidati da quello italiano, hanno promosso. E che ha raccolto, lo dicevamo, già un milione di firme (altre ne verranno, dato che ci sono ancora diverse settimane utili). Poca roba? Ditelo ai Radicali, che hanno dovuto pregare in ginocchio Berlusconi per dare un senso a dodici referendum altrimenti sicuramente destinati al naufragio. Mentre Uno di Noi no, non è stata un fallimento. Tutt’altro.
La mobilitazione ha generato mobilitazione, la cultura per la vita ha incontrato altra cultura per la vita, e le firme – nell’indifferenza generale – sono cresciute e continuano crescere, senza che la televisione o i mass media abbiano dato chissà quale apporto: poca roba, per non dire quasi nulla. Segno che, benché nascosto o addirittura ridicolizzato, in Italia e in Europa il desiderio di difendere la vita dal concepimento e di affermarne la meravigliosa grandezza che l’uomo, anche se infinitamente piccolo, non si è assopito. Al contrario: rimane vivace e presente. E il successo popolare di Uno di Noi – quello politico, lo vedremo più avanti – è lì a testimoniarlo, con la realtà indiscutibile dei numeri. L’informazione continui, se crede, a far finta di nulla. Ma migliaia, anzi milioni di esseri umani, un giorno, ringrazieranno.
(per saperne di più e aderire all’iniziativa: www.firmaunodinoi.it )
Giulinao Guzzo - http://giulianoguzzo.wordpress.com/
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