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Un attaccante nato


Venerdì scorso, 27 giugno, è morto a 49 anni il campione malato di SLA Stefano Borgonovo

Ero ancora un bambino quando Stefano Borgonovo calcava il campo dello stadio della Fiorentina. A quel tempo mi chiedevo, quando giocavo a palla con i miei compagni di scuola, come facessero nel calcio a scegliere i ruoli. 
Dipende dal fisico, mi dicevano. Altri invece sostenevano il criterio essere più brutale: mettono tutti i ragazzini in campo, e vedono dove naturalmente si piazzano. In mezzo al campo? Davanti alla porta? O all'attacco? 
Alcuni si piazzavano all'attacco perché sanno che la gente ama di più quelli che fanno gol. Altri si piazzavano davanti solo perché credevano di essere migliori degli altri. E talvolta gli allenatori cialtroni ce li tenevano, scambiando l'esuberanza, e talvolta, un'arroganza da bulletto, per "carattere". 
Ma alcuni di loro - pochi, pochissimi!!-  erano invece attaccanti nati. 
L'attaccante ha una testa strana. Non gli importa di difendersi. E', potremmo dire, indifeso. Confida che altri saranno là dietro a coprire. Il suo compito è buttarsi a capofitto su ogni pallone, anche il più più impossibile da raggiungere. E anche se non sembra, l'attaccante è spesso quello che corre di più, che si fa male più spesso, e alla fine della partita è il più stanco di tutti. 

Stefano Borgonovo era un attaccante nato. (leggi di più su SALTOVITALE) 
 
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