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Difesa della vita: impegno di civiltà

A ricordarlo mons. Tomasi, Nunzio della Santa Sede presso le Nazioni Unite: " la strada della vita è un bene per tutto il mondo". Anche se da più parti arriva l'allarme per le posizioni abortiste prese sotto l'egida dell'ONU.


Il Parliamentary Network for Critical Issues (PNCI), associazione che lavora per identificare, unire e coordinare gruppi prolife a livello internazionale, ha recentemente lanciato l’allarme per il pressing delle ONG abortiste sulle conferenze ONU (ne abbiamo parlato qui: america-latina).

La strategia adottata dalla lobby internazionale si basa su tre passaggi. Il primo è l’individuazione delle conferenze regionali o settoriali da cui vengono emanate dichiarazioni di indirizzo politico. A questo punto viene fissato un coordinamento nei giorni precedenti per richiamare tutti all’azione coesa, spesso sotto la finta bandiera della libertà riproduttiva.

Infine prendere parte ai lavori targati ONU indirizzando le dichiarazioni finali verso il sostegno e la promozione dell’aborto, specie nei Paesi in via di sviluppo o in rapida crescita economica. Questo è possibile sia grazie alla forza semplicemente numerica, PNCI parla di oltre cento ONG schierate, sia attraverso gli enormi mezzi economici messi a disposizione delle ONG da parte delle lobby abortiste.

L’allarme è stato ripreso anche da S. E. Mons. Mons. Silvano Tomasi, nunzio apostolico presso l'ONU durante la sua visita allo stand del Movimento per la Vita al Meeting 2013 (padiglione A1). Il Nunzio ha ricordato come la sua esperienza: “è legata al contesto della Nazioni Unite dove alle volte si vogliono cercare scorciatoie per risolvere i problemi eliminando le persone. Tuttavia vediamo che per questa strada in realtà i problemi si moltiplicano e al contempo si perdono vite umane”.

Mons. Tomasi ha poi aggiunto: “La lotta, lo sforzo che viene attuato per sostenere la vita in tute le sue forme e situazioni è un impegno di grande civiltà e di grande “compromesso”, nel senso americano di “compromise”. Ma lo sguardo del Nunzio Apostolico è rivolto anche all’Europa e all’iniziativa Uno di noi: “la demografia dell’Europa sta cambiando appunto perché manca il rispetto della vita nel contesto legale dei Paesi dell’Unione e perché senza nuove vite cambia non solo la cultura e l’economia ma anche la religione di una regione del mondo”.

Lasciando lo stand mons. Tommasi ha sottoscritto l’iniziativa europea “Uno di noi” e ha dato la sua benedizione hai volontari: “vi faccio tanti auguri perché possiate sempre continuare a camminare sulla strada della vita che è un bene per tutto il mondo”.

(giovani Prolife/TE)

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