L'America latina prepara ad essere il supermarket della maternità surrogata per gli USA: le richieste aumentano con il riconoscimento del matrimonio omosessuale.
L'America latina si afferma come la frontiera prossima del mercato dei figli. Come spiega Lorenzo Schoepflin: "comprare un figlio, tutto compreso: viaggio, soggiorno, fecondazione in vitro, pratiche legali, contratto di affitto dell’utero, e dopo nove mesi si passa a ritirare la merce".
L'articolo pone inoltre in evidenza anche un fenomeno ulteriore. Le richieste di maternità surrogata aumentano in quei paesi che hanno riconosciuto il matrimonio omosessuale. A fronte dell'aumento delle richieste i Paesi sono attraversati dal dibattito per l'introduzione di legislazioni a favore del mercato degli uteri in affitto: è il caso di Messico e Argentina.
Anche il mercato dei figli si fa dunque sempre più globale, spingendo ancora più in là l'asticella della povertà. Dallo sfruttamento del bisogno materiale alla prevaricazione dell'ultima frontiera della dignità: quella della madre e del bambino non ancora nato.
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