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Convegno dei Centri di Aiuto alla Vita: alleati per Vita e Maternità.

Il messaggio centrale del Convegno CAV appena concluso conferma la vocazione dei volontari prolife italiani da sempre al fianco delle donne e delle mamme.

"Opporsi allo sfruttamento della vita e della maternità a fini commerciali. Lavorare per condizioni di accoglienza per la maternità, per i disabili, per gli anziani. Su questi impegni potremo trovare nuovi e insospettabili alleati." Lo ha detto il presidente del Movim:: ento per la Vita Italiano, On.Gian Luigi Gigli, a chiusura del Convegno dei Centri di Aiuto alla Vita e delle Case di Accoglienza del MpVI, nel 40° anniversario della sua fondazione.

"Dobbiamo spingere la nostra società - ha sottolineato Gigli - a coniugare etica individuale ed etica sociale, affinché tutti i diritti dell`uomo, a cominciare dal primo e fondamentale diritto alla vita, possano essere tutelati. Dobbiamo evitare discriminazioni tra essere umano ed essere umano che mettono in pericolo la democrazia. Dobbiamo ricordare che non è possibile costruire la pace senza rispettare ogni vita, anche quelle degli esseri umani più fragili." Oltre settecento i volontari da tutta Italia che hanno partecipato al Convegno, aperto dall`udienza di Papa Francesco e conclusosi con la celebrazione del 20° anniversario della Evangelium Vitae. 

"Siamo impegnati a testimoniare misericordia e compassione - ha concluso Gigli - mentre lavoriamo per diffondere la verità troppo combattuta per cui ogni essere umano è `uno di noi` e a promuovere opere di giustizia perché questa verità si affermi. E` il nostro contributo alla costruzione del nuovo umanesimo su cui i cattolici italiani si interrogheranno da domani a Firenze e di cui una società autoreferenziale per chi è più forte ha tremendamente bisogno".

Fonte ASKANEWS

Di mamma ce n’è una sola: arriva il comitato.

Il Movimento per la vita ha aderito al Comitato “Di mamma ce n’è una sola”, nato per contrastare l’aberrante pratica dell’utero in affitto e aperto alle donne di ogni credo e appartenenza politica. 

L’adesione del Movimento per la vita, rappresentata dal vicepresidente Pino Morandini, è convinta giacché quella contro la pratica della maternità surrogata è una battaglia che riprende una frontiera che il Movimento segue da tempo – quella del diritto, da parte del figlio, alla vita ed a crescere con padre e madre naturali - e rappresenta un argine anche per quanto riguarda la difesa della famiglia giacché è noto come la pratica dell’utero in affitto estenderebbe, anche grazie a logiche di business, l’adozione di bambini da parte di coppie omosessuali.

 «Siamo convinti» ha detto Morandini «che sia importante, anzi fondamentale, l’impegno contro l’utero in affitto che si configura come determinante per il bene del bambino, per la salute delle donne – altrimenti ridotte a pure merci – e per la difesa della famiglia naturale, così come prevista anche dalla nostra Costituzione».

Fonte: Comunicato Stampa Movimento per la Vita Italiano - www.mpv.org 

Il mercato dei figli


L'America latina prepara ad essere il supermarket della maternità surrogata per gli USA: le richieste aumentano con il riconoscimento del matrimonio omosessuale.


Mentre è pressoché assente sui main media la stampa prolife continua a tenere accesi i riflettori sul tema della maternità surrogata. Dopo gli approfondimenti e il commento di Costanza Miriano, di cui abbiamo parlato anche qui, Avvenire ci porta nel Sudamerica degli "uteri in affitto".

L'America latina si afferma come la frontiera prossima del mercato dei figli. Come spiega Lorenzo Schoepflin: "comprare un figlio, tutto compreso: viaggio, soggiorno, fecondazione in vitro, pratiche legali, contratto di affitto dell’utero, e dopo nove mesi si passa a ritirare la merce". 

L'articolo pone inoltre in evidenza anche un fenomeno ulteriore. Le richieste di maternità surrogata aumentano in quei paesi che hanno riconosciuto il matrimonio omosessuale. A fronte dell'aumento delle richieste i Paesi sono attraversati dal dibattito per l'introduzione di legislazioni a favore del mercato degli uteri in affitto: è il caso di Messico e Argentina.

Anche il mercato dei figli si fa dunque sempre più globale, spingendo ancora più in là l'asticella della povertà. Dallo sfruttamento del bisogno materiale alla prevaricazione dell'ultima frontiera della dignità: quella della madre e del bambino non ancora nato.

Leggi l'articolo completo qui: www.avvenire.it
 
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