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La vita non ha prezzo intanto arrivano i bambini low-cost

Roberto Colombo ci spiega il percorso dalla "provetta facile" alla "provetta folle": quando si punta a ridurre il "prezzo della vita".

Il giornalista di Avvenire parte dalla continua diffusione delle "cose a poco prezzo": per Colombo si tratta di "una moda per chi potrebbe fare a meno di certi risparmi. Dal gusto per la qualità del vivere – si può essere dignitosi anche nella povertà – al culto della quantità dei beni posseduti".

La logica low-cost ha seguito la stessa strada del mercato che già da tempo ha messo le mani sulla vita umana attraverso le cliniche per la procreazione assistita. Nascono così le "cliniche di procreazione medicalmente assistita low-cost". Si passa così dalla "provetta facile" delle deregolamentazioni sempre più diffuse nel mondo a quella che Colombo chiama la "provetta economica". L'idea è nata inizialmente pensando al mercato dei Paesi poveri, ma ora sta contagiando anche l'Europa.

Il giornalista ci spiega come l'abbattimento dei costi si applichi anche alla nascita della vita umana: "L’offerta alle coppie infertili è quella di un pacchetto biomedico 'tutto compreso' [...] realizzato con varianti operative delle metodiche classiche che impiegano prodotti, strumenti e manipolazioni dai costi assai più contenuti di quelli attualmente sostenuti dai centri clinici, consentendo così di praticare prezzi notevolmente inferiori a quelli di mercato".

Si tratta dell'ennesimo passo verso la "provetta folle" dove tutti gli interessi, specialmente economici, sono contemplati, e nessun diritto rispettato. In primis il diritto alla vita del concepito, quello dei coniugi a percorrere strade terapeutiche alternative e moralmente condivise, quello della comunità a una naturale demografia, quello di qualsiasi società democratica che richiede la preclusione di tutte le possibili discriminazioni eugenetiche che spesso la fecondazione artificiale porta con sé.

Nella direzione del riconoscimento giuridico del concepito va da tempo l'impegno prolife, e in particolare l'iniziativa "Uno di noi" che impegna i prolife di tutta Europa. Secondo il Tratta di Lisbona infatti occorre un milione di firme milione perché l’Iniziativa sia accolta e trovi una risposta dalla Commissione e dal Parlamento Europeo.Mancano poche firme al traguardo finale e anche tu puoi aderire fino ad ottobre seguendo il link ufficiale: www.oneofus.eu

Leggi l'articolo di Roberto Colombo su Avvenire.it qui:

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