Al via il Progetto Insieme per crescere, presentato dall'ing. Roberto Bennati vice presidente MpV.
Il presidente del Movimento per la Vita, Carlo Casini, ha salutato i partecipanti e i docenti del Progetto: "Salvare la vita è nell'interesse di tutti e questo spiega il supporto del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali e la presenza dell'università Cattolica". Il presidente, sottolineando il ruolo della professionalità anche nel servizio dei volontari, ha ricordato l'importanza del volontariato come testimonianza dell'amore e del valore della vita.Nella prima giornata di formazione la dott.ssa Marina Casini (bioeticista Università Cattolica) ha spiegato che per realizzare la meravigliosa opera degli operatori Cav sono necessarie delle caratteristiche formative e professionali: il volontariato per la vita, dovendo affrontare un contesto molto difficile e tendenzioso, non può essere improvvisato. Da questa constatazione nasce l' esigenza del master "crescere insieme", per professionalizzare il già gioioso e meraviglioso operato dei centri di aiuto alla vita.
Per la dott.ssa Marina Casini, alla base del servizio alla vita si possono inserire alcune caratteristiche: la convinzione, la consapevolezza, la passione, la professionalità e la competenza.
La prima, in particolare è il punto di partenza a livello valoriale: dobbiamo essere convinti della dignità e dei diritti del concepito, oltre che il suo incarnare cristianamente il volto di Gesú, come afferma Papa Francesco. Vi è poi un'altra convinzione: la scommessa sulla femminilità come capacità di accogliere la vita é una scommessa vincente, come insegnano tante testimonianze di madri eroiche. Concentrarsi sulla vita nascente, ha spiegato la Casini, non è una restrizione della comprensione umana ma una estensione dell'attenzione sull'uomo: non toglie nulla alle altre povertà perché nessuno "è piu povero del bambino non nato" come affermava Madre Teresa.
Da queste convinzioni, nasce la forza di promuovere, educare e spendersi degli operatori dei Centri di Aiuto alla Vita. I CAV sfidano la cultura della morte e dello scarto. Oltre all'aiuto concreto, i Centri sono chiamati a contrastare l'appiattimento culturale e l'indifferenza sul concepito. La cultura della vita é cultura di pace e di dialogo. Chi ama la vita illumina anche gli altri in modo spesso non appariscente ma appassionato e creativo. La risorsa educativa del Cav passa anche dalla dimensione del post-aborto. Solo chi riconosce il figlio può capire la sofferenza e trasformare le "ferite in feritoie" da cui poter far entrare la luce, così i CAV contrastano coerentemente il male con il bene. Lo stile della risorsa educativa non è quello dell'antagonismo ma quello della collaborazione e della benevolenza: lo stile del "con" e non del "contro".
Il pomeriggio é stato animato dall'intervento della dottoressa Gabriella Paci, incentrato sulla tematica dell fertilità intesa come la capacità biologica di procreare inscitta nella corporeità, nella sessualità e all'essere persona. Per interrogare e far riflettere i partecipanti, la Paci ha portati degli esempi provocatori di letteratura contraria ai figli, al matrimonio e all'essere madre: un libro molto venduto di Jessica Valenti afferma addirittura che "essere madri rende stupide". Ha poi riportato i dati Istat relativi al matrimonio e ai figli, per delineare il contesto di riferimento.
Il rapporto con l'altro è sempre di tipo comunicativo. Come ha spiegato la Paci, esiste un dialogo biochimico durante la fecondazione, tra spermatozoo e ovocellula ma non solo. Esiste una comunicazione anteriore, all'interno del corpo di ognuno, tra sistema nervoso centrale e testicolo per il maschio e tra sistema nervoso centrale e ovaio per la donna. I problemi di fertilità nascono proprio da una mancanza o difficoltà di questa comunicazione neuro ormonale.La Paci ha poi illustrato le diverse fasi della fecondità, nell'uomo e nella donna. Un percorso importante che arriva a delineare la meraviglia della vita nascente: l'embrione non è passivo ma un attivo orchestratore dell'impianto e del suo destino, riporta la Paci citando la studiosa Pearson. Affermazione che conferma la dignità dell'embrione come essere umano, come "uno di noi", anche nelle parole della canzone della Paci, sul momento della fecondazione: "É vita quando una cellula inizia a respirare, non è quando farai calcoli matematici, ma quando ci sarà questo incontro fondamentale".
Giovanna Sedda
Nessun commento:
Posta un commento