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4/5 Speciale Natale. Noi sappiamo una cosa sola.

Il Natale ci insegna sull’esempio di Dio a ridurci, a farci piccoli, a non temere di essere esposti al freddo, alla notte, al domani.


 Edith Stein  indica questi tre segni della condizione di figli di Dio: essere una cosa sola con Dio, riconoscere che tutti sono una cosa sola in Dio e fare la sua volontà. Dedichiamo questa riflessione ad approfondire questi segni attraverso lo sguardo sul figlio concepito. Il Figlio di Dio, la sua incarnazione è ci mostra il punto di partenza della nostra via, la verità che ci conduce alla vita. Al centro di questa verità rivelata c’è la sacralità della vita: “Il Creatore del genere umano ci conferisce, assumendo un corpo, la sua divinità. Per quest’opera mirabile il Redentore è infatti venuto nel mondo. Dio è diventato un figlio degli uomini, affinché gli uomini potessero diventare figli di Dio”.

Idealmente Edith Stein risponde alla nostra domanda su cos’è quest’incontro con il Dio della Vita? “La vita divina, che viene accesa nell’anima, è la luce che è venuta nelle tenebre, il miracolo della notte santa. Chi la porta in sé capisce quando se ne parla. Invece per gli altri tutto quel che possiamo dire al riguardo è solo un balbettio incomprensibile. Tutto il vangelo di Giovanni è un balbettio del genere a proposito della luce eterna, che è amore e vita. Dio in noi e noi in lui, questa è la nostra partecipazione al regno di Dio, che ha nell’incarnazione la sua base”.

Il Mistero del Natale, del dio fattosi “Uno di noi” oltre a consacrare la vita di ciascun essere umano, ha trasformato l’umanità in una unica famiglia. Nel Natale Gesù “è divenuto uno di noi, anzi di più ancora, perché è divenuto una cosa sola con noi.  Questa è infatti la cosa meravigliosa del genere umano, il fatto che siamo tutti una cosa sola”.

Da questo inizio possiamo intraprendere il percorso per tornare figli. Come il figlio concepito vive nella condizione totale di dipendenza, così noi dobbiamo imparare a tornare come bambini, esattamente come figli. Di quello che Dio ha in serbo per i nostri giorni non sappiamo nulla. Anzi dice Edith Stein “Una cosa sola sappiamo, e cioè che a quanti amano il Signore tutte le cose ridondano in bene”.  Da qui scaturisce l’invito a fidarsi in modo completo all’amore: “Se mettiamo le nostre mani nelle mani del Bambino divino e rispondiamo con un “sì” al suo “Seguimi”, allora siamo suoi, e libera è la via perché la sua vita divina possa riversarsi in noi”.

Buon Natale a tutti!

TEP.


I testi di Edith Stein sono tratti da: Das Weihnachtsgeimmis. Menschwerdung und Menschheit. Traduzione Italiana: : Il mistero del Natale. Incarnazione e umanità. Ed. Queriniana. 1989. Brescia.

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