Mariantonietta ci racconta la sua esperienza di Servizio Civile presso la Casa di Accoglienza “Madre Teresa di Calcutta” di Viterbo.
Sono arrivata in Casa di Accoglienza un anno fa, avevo tanto
sentito parlare negli ultimi anni di Case di Accoglienza e di Centri di Aiuto alla
Vita. Tante testimonianze che nel corso degli anni mi hanno toccato il cuore,
compreso quella di una mia cara amica per la Vita, con cui ho iniziato il mio
servizio alla Vita 7 anni fa e che, ogni volta che riascolto, è un’emozione: senti
la Vita, quel valore che va oltre la morte, oltre chi tenta di dissuaderti dal
tuo compito di madre, quello di compiere il gesto di amore più grande, dare la
Vita ad un figlio.
Ogni madre dovrebbe essere messa nelle condizioni di dare e accogliere la
Vita ed è quello che le aiutiamo a fare con il Centro di Aiuto alla Vita e con
la Casa di Accoglienza. Cercare di rimuovere tutti gli ostacoli che spesso
portano le donne a dire no a un figlio, per paura, per solitudine, per
problemi economici, per “ricatti” da parte della famiglia, e per tantissimi altri
motivi, che non bastano a giustificare l’aborto. Non è certo un compito facile,
ma la gioia più grande è poi vedere queste donne, scoprire la maternità, vedere
nei loro occhi, la serenità, la gioia, la voglia di dire quel “si”, che dal
primo istante ha cambiato le loro vite, anche prima che loro stesse potessero
rendersene conto.
Quando ho iniziato un anno fa questo servizio, per me era
tutto nuovo, non avevo mai fatto un colloquio e ogni giorno per me continua ad
essere una meravigliosa scoperta, sento che ho ancora moltissimo da imparare.
Da Maria, responsabile della Casa di Accoglienza nonché Operatrice locale di
progetto, e dalla sua famiglia sto imparando cosa significhi essere una Famiglia
per la Vita, cosa significa amare gratuitamente senza volere e avere nulla in
cambio. In questo anno ho toccato con mano cosa vogliano dire Accoglienza,
Gratitudine, Volontariato, Rispetto.
Vivere la quotidianità nella Casa mi ha permesso di capire
tutto il lavoro che c’è dietro e che molti nemmeno immaginano. La speranza più
grande è non sentire più parole come quelle ascoltate alcuni giorni fa: “Ora come ora, più che mai sono pro-aborto” oppure: “…e
perché non ha abortito?”. L’aborto non è una soluzione è l’inizio di un
problema.
Ricorderò sempre con affetto: Gabriela e Giany e il saluto di
Giany dall’aereo, quando è partito con la sua mamma. Sono state le prime
persone che ho conosciuto in Casa di Accoglienza e nella mia camera ho ancora
il “bentornata” che mi aveva scritto qualche mese prima e un ciondolo
realizzato da lui. Porterò con me Gein e Sofia con i suoi “sorrisoni”, Lucia, Francesco e il piccolo Samuele che non
abbiamo conosciuto, Dalene con Marlene di cui non abbiamo più avuto notizie,
Suada e la sua situazione di post-aborto, Magda, con un’accoglienza di una sola
notte, ma che comunque ci ha lasciato dei pensieri molto belli sull’ opera di
accoglienza che si sta portando avanti. Ricorderò sempre anche la storia di Malwina:
una ragazza non udente e di Luca, suo figlio, che per me è stata un’esperienza
nuova, dove l’iniziale paura di non riuscire a comunicare con questa donna si è
trasformata in capacità di comunicare oltre la disabilità. E poi, Elodie, una
ragazza molto timida, che dice di aver trovato in me una sorella, ma che anche
lei come tutte le altre mamme ha bisogno di “fermezza e dolcezza” come è solita dire e fare Maria. E, ancora, Silvia, con tutte le sue problematiche... Ognuna di queste donne è diversa dall’altra, ognuna di loro
ha una storia alle spalle, ognuna di loro ha un tesoro prezioso, di cui spesso
nemmeno si rende conto e, nella sua unicità, ogni storia ti trasmette
tanto.
Ha detto una mamma:”io questo posto non lo conoscevo, dovrebbero
parlarne di più, voi fate tanto, questo è un posto dove dal dolore, le mamme
possono ritrovare la forza con la gioia”. Ogni giorno è un giorno nuovo per le
mamme e i bambini, che giorno dopo giorno fanno dei passi in avanti rispetto
alla loro situazione di partenza per il raggiungimento del loro progetto ed
anche per me è stato importante, perché in questo anno ho imparato tanto.
Le belle storie finiscono sempre con un grazie. Un grazie che
va ridonato a coloro che ci hanno regalato tanto. Per questo, al termine della
mia esperienza di Servizio Civile, mi restano numerosi “grazie”. Rispetto. Per
questo, un grazie speciale a Maria, che nella quotidianità mi è sempre vicina e
mi sta insegnando a crescere giorno dopo giorno al Servizio della Vita. Lei
dice spesso, “le cose capitano a chi le fa, a tutti può capitare di sbagliare,
importante è parlarne per poi trovare soluzioni positive”. Grazie a lei sono
arrivata a sostenere i colloqui con le donne in difficoltà in autonomia. A
volte la paura di poter sbagliare mi frena e lei mi ha
dato fiducia, rafforzando la mia autostima. Mi piace donare un sorriso a tutte
le persone che vengono, con la speranza che possa scaldare il loro cuore e far
arrivare l’Amore per la Vita che mi porta ad essere qui ad occuparmi di loro. Grazie
per il laboratorio di pedagogia, è un modo per trasmettere quello che ho
studiato alle mamme e di mettermi alla prova sui temi inerenti il parto e la
cura dei bambini. Il segreto di tutto è fare con amore quello che si fa.
Le storie, i sorrisi, i bambini sono le ragioni che
stanno dietro il Volontariato per la vita e in questo caso al Servizio Civile. Un bagaglio
indistruttibile e prezioso che ti viene consegnato e che ti fa crescere giorno
dopo giorno, nella gioia del dono di sé. Ecco perché, mi sento di invitare
tutti i giovani a intraprendere questo percorso di crescita, umana e
professionale al contempo. E, in particolare, vi propongo la nuova esperienza: “Insieme per crescere”, perchè il volontariato per la Vita ha una marcia in più che si scopre giorno
dopo giorno, nell’accoglienza dell’altro.
Fino al 23 Aprile si possono presentare le domande per il
Servizio Civile alla Casa di Accoglienza “Madre Teresa di Calcutta” di Viterbo,
che accoglie nuclei madre-figlio in stato di disagio. Un intreccio di storie,
dunque, e di testimonianze: la mia, quella degli abitanti della casa, quella
dei volontari…. E la tua!
Mariantonietta
Per saperne di più: http://www.volontariato.lazio.it/documentazione/documenti/76557655ServizioCivile_MariaMadre_Bando2015_SchedaSintetica.pdf
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