A New York la vita vince sulla morte: bocciata la legge sull’aborto illimitato. Buone notizie sul fronte della bioetica, per una volta tanto. E stupisce che provengano da New York, lo Stato con il più alto tasso abortivo degli USA.
Qui, il Senato non ha approvato il “Reproductive Health Act”, la legge sull’aborto illimitato voluta dal governatore Andrew Cuomo e osteggiata dai vescovi e dai laici cattolici che avevano da subito cercato il dialogo con il governatore, ma senza ottenere risultati.
“Il disegno di legge che parlava dell’aborto come di un «diritto fondamentale», oltre ad abolire ogni limite temporale e di condizione di salute della donna per praticarlo, permetteva a qualsiasi operatore sanitario, anche non medico, di eseguire aborti, ed eliminava la pena pecuniaria per omicidio colposo in caso di morte della madre insieme all’obbligo di notifica dei genitori per le minorenni”.
È quanto riporta la giornalista Benedetta Frigeiro su tempi.it: “Una notevole vittoria per i bambini non nati, così come per le donne vulnerabili e le ragazze che spesso affrontano un’inesorabile pressione sociale e familiare ad abortire”, così è descritta la vicenda dai vescovi newyorkesi. Un messaggio di vita e di speranza, da uno stato in cui “la maggioranza pro life era silenziosa, scoraggiata e sfiduciata per il fatto di vivere nello Stato con il tasso di aborto più alto del Paese”, che non può che essere un’iniezione di nuovo entusiasmo per il “popolo della vita” di tutto il mondo.
