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Volontari insieme per crescere.

Si conclude a Roma il progetto di formazione. Una sfida culturale: educare alla vita e alla accoglienza.

La formazione dei volontari dei Centri di Aiuto alla Vita (CAV) è al centro dl Progetto "Insieme per crescere", supportato dal Ministero del Lavoro e delle politiche sociali che si conclude in questi giorni presso l'Università Cattolica di Roma. L'incontro di oggi e domani chiude un ciclo di seminari sul volontariato prolife dedicati al Centro Italia, due analoghi cicli si concluderanno nel prossimo mese per le regioni del Nord e del Sud del Paese. Nel corso della mattinata la formazione si è concentrata sull'esperienza di ascolto e accoglienza all'interno dei CAV e sul ruolo della comunicazione. In particolare volontri e volontarie hanno simulato i colloqui tra operatore del centro e madre in difficoltà. La simulazione, guidata dalla psicoterapeuta Maria Pia Burrachini, ha permesso di riflettere sugli elementi chiave di un intervento di aiuto efficace.

Il pomeriggio del sabato 15 febbraio ha visto diversi relatori intervenire in una tavola rotonda sull'educazione alla vita e alla sessualità. L'incontro ha esplorato le possibili sinergie tra Centri di Aiuto alla Vita e Centri per l'Insegnamento dei Metodi naturali. Gli intervenuti sono stati Roberto Bennati, Vicepresidente del Movimento per la Vita, e Paola Pellicanò, Presidente del Coordinamento nazionale Metodo Billings. Con loro a confrontarsi sul tema, i presidenti delle federazioni regionali del Movimento per la Vita e gli insegnanti del metodo Billings nel Centro Italia. 

Angelo Filardo della FederVita Umbria ha illustrato il format di incontri adottato nella regione che propone il ruolo della diversità come elemento fondante della relazione tra le persone: cioòconsente di affrontare anche la sessualità come dono totale e procreazione. Rita Colecchia, presidente del Movimento Per la Vita di Termoli e insegnante del metodo Billings, sottolinea ľesistenza di una emergenza educativa verso la tematica del linguaggio della sessualitá. Emergenza che inizia ormai in etá precoce, fin dalľ etá delle scuole medie, infatti, i ragazzi hanno i primi rapprti sessuali.
 
Maria Fanti, insegnante del metodo Billing a Viterbo, rileva la precocitá della problematica, raccontando la sua attivitá formativa anche alle classi del IV anno delle scuole elementari. La formazione deve essere rivolta anche ad altre figure, tra cui i sacerdoti, che devono avere gli strumenti per accompagnare le coppie nel cammino delľamore. Gli ostacoli che si incontrano nella divulgazione di una cultura della conoscenza di sé da parte della donna sono tante. Per l'ing. Bennati: "c'è un modo di pensare che vorrebbe i metodi naturali confinati a un ristretto numero di persone, mentre essi rappresentano una proposta per tutti". La dott.ssa Pellicanò ha sottolineato come: "la dignità della vita e la dignità dell procreazione siano strettamente correlate".

Al termine della tavola rotonda la dott.ssa Maria Luisa di Ubaldo e Leo Pergamo, responsabile naz. Dei giovani, hanno presentato l'aggiornamento del manuale CAV che incorpora l'esperienza degli ultimi vent'anni per rispondere in modo concreto alle nuove esigenze dei volontari. In particolare la Di Ubaldo sottolinea: "la formazione è cruciale, ogni operatore deve essere informato e formato per affrontare e risolvere le nuove sfide, in particolare un ruolo decisivo è affidato ai giovani, la cui presenza nei centri rappresenta una risorsa irrinunciabile". Le conclusioni del progetto Insieme per crescere sono affidate al presidente del Movimento per la Vita Italiano, Carlo Casini, che incontrerà i volontari domenica mattina.

Giovani prolife / GS


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