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Sardegna: cronaca del primo appuntamento


Mentre giungevano i primi dati positivi dell'iniziativa "UNO di NOI" con la notizia che la raccolta firme aveva raggiunto il numero base di 504.993 adesioni e  7 paesi avevano raccolto il numero minimo di firme,  a Cagliari il Movimento per la Vita ha organizzato un incontro di formazione dei soci per promuovere la cultura della vita e far conoscere i lavori dei ragazzi che hanno partecipato al Concorso Scolastico Europeo giunto alla 26ma edizione e in particolare i lavori migliori. 

Il 7 giugno nella sala Polifunzionale di Monte Claro, gentilmente messa a disposizione dalla Provincia nella persona dell'ass. Dr. Comandini, , il saluto di benvenuto è stato dato dalla dott.ssa Maria Stella Leone, Presidente del Movimento per la Vita di Cagliari, che ha anche presentato ospiti e partecipanti e ha evidenziato come lo scopo dell'Associazione sia quello di difendere la vita umana dal concepimento alla fine naturale,  anche attraverso diverse iniziative personali e collettive come appunto il Concorso Scolastico Europeo, che si è concluso il 31 marzo con la consegna dei lavori di 334 studenti di diversi Istituti Superiori della Sardegna.La Commissione esaminatrice ,costituita da esperti del mondo giovanile, ha esaminato lavori diversi per genere, dai classici temi, a disegni, video, canzoni, CD e, dopo aver stabilito dei criteri di valutazione, ha deliberato di proclamare 18 vincitori che nel prossimo autunno visiteranno il Parlamento Europeo di Strasburgo.

All'inizio della serata la dott. Leone ha letto alcune frasi significative tratte dai lavori dei giovani che hanno partecipato al concorso, dalle quali appare evidente la loro sensibilità a questi temi . La considerazione che "non c'è un momento nel quale un miscuglio di cellule diventa miracolosamente uomo" , è  una tesi  suffragata anche dalla scienza medica,ed emerge in tutta chiarezza in ogni elaborato che mostra il coinvolgimento dei giovani  . "Stiamo eliminando un essere della nostra specie come se si eliminasse con un tratto di matita". "Piuttosto che commettere un omicidio non si potrebbe convincere la donna a far vivere per poi adottare il suo bambino?"
Queste alcune delle riflessioni citate nel corso della trattazione. Anche i disegni esposti nella bacheca e i CD o le Canzoni composti sull'argomento denotano quanto sia sentito dai giovani questo problema della tutela della vita nascente anche perchè, nella maggior parte dei casi , i ragazzi fanno riferimento a vicende personali e familiari dove la vita, prima minacciata e rifiutata , poi si è rivelata la scelta non negoziabile e vincente. Come nel caso di Luca, di Guspini che proclama con forza e con gioia che la sorellina Down aveva tutto il diritto di vivere.
Vi sono dei momenti in cui l'animo dei giovani è disposto a ogni sorta di bene e di sacrificio e aspettano solo di vedere negli adulti la forza che sentono nascere timida in loro, quella forza che li indirizzi  verso il Bello, il Giusto e il Sublime. Verso quegli ideali che, come stelle comete, indicano la direzione del cammino.

Tony Persico viene da Roma, è nel Direttivo del MpV Movimento Vita, e responsabile nazionale insieme a Leo Pergamo per le attività dei Giovani. Prende il problema alle radici per chiarire che la storia del riconoscimento dei diritti umani è lunga, complessa, ma vicina all'essere conclusa: agli esordi non tutti gli esseri umani erano considerati tali; di generazione, in generazione questa famiglia umana è diventata sempre più grande. Ma ci sono ancora due estremi incompiuti, i più difficili da recuperare alla dignità di "persona", l'umanità più difficile da difendere sono i due estremi, del bambino nel grembo materno e del malato terminale.  La nostra generazione è chiamata a difendere questi due estremi. Ma è assurdo pensare che , mentre il muro di Berlino è stato abbattuto per difendere il concetto di persona, gli aborti aumentano in maniera esponenziale per soddisfare una società edonistica e consumistica che nega al feto e al malato terminale il diritto di essere tutelati come persone.

Eppure anche il diritto sta iniziando a interrogarsi: l'essere umano c'è, nonostante i vari nomi coi quali lo si chiami. Una sentenza dice che l'essere umano inizia dal concepimento, ovviamente è una delle sentenze più scandalose per i giuristi positivisti. Ma noi sappiamo , perchè il cuore e la ragione ce lo dicono, che nel concepito e nel malato terminale c'è un essere umano, questa è una VERITA' ASSOLUTA, ma l'aborto e l'eutanasia dicono che l'essere umano non è DEGNO di essere vivo, come lo si diceva per gli ebrei e per gli schiavi.
 L'umanità ha dovuto percorrere una lunghissima strada prima di arrivare all' abolizione della schiavitù, al riconoscimento della dignita femminile ecc ecc.

 E' il fatto che una persona sia viva che la rende degna, non esiste il diritto della madre all'aborto e la libertà personale non deve prevalere sulla vita di qualcuno.  Si vuole inserire il diritto all'aborto come uno dei tanti diritti civili più alla moda.Ma Toni persico afferma che tra i tanti pericoli che attaccano la vita c'è quello della rassegnazione. Siccome possiamo fare poco decidiamo di non fare niente: la RASSEGNAZIONE, "allora io dico che è cambiando la storia delle singole persone che si cambia la storia. Non è vero che se facciamo poco non facciamo nulla. Entrate nel MOVIMENTO, facciamo PICCOLE COSE CON TANTO AMORE e sperimentiamo come le persone che abbiamo aiutato ci hanno dato AMORE."La Convenzione sui Diritti dell'Infanzia riconosce che si applica il Diritto ai "figli", cioè anche agli "appena concepiti". L'essere umano sta là. Difendiamolo con determinazione. L'iniziativa UNO di NOI del Movimento e i Centri di Aiuto alla Vita si prendono cura di quelle storie che ci redimeranno e ci riscatteranno dalle tenebre di generazioni oscurantiste.

Ai tedeschi, ai russi ecc. vissuti durante i totalitarismi si chiede: dove eravate? Ma la storia va avanti e tra 20 anni di fronte a eutanasia e a aborto ci chiederanno: Voi, dove ervate? Se crediamo in Dio ci sentiremo domandare Dov'è tuo fratello? e , se non crediamo, ci chiederanno lo stesso: Voi, dove stavate mentre morivano 6.000.000 di bambini in Italia per l'aborto? Io penso,dice il dott Persico, di poter dimostrare da che parte stavo. Fate in modo che di voi si possa dire: Io stavo vicino alla mamma in difficoltà o al malato terminale.

Prende ora la parola la prof. Cristina Chiappe, vicepresidente del Centro di Aiuto alla Vita, che cita il caso di Valeria nata il 21 genn.1986 alla 23ma settimana di gestazione, per aborto spontaneo, nata e cresciuta: un caso emblematico che invita a intervenire per aiutare i prematuri che , in Giappone si salvano ora alla 21ma sett. di gestazione. Dalla sua testimonianza si evince che il 1° passo per aiutare una mamma è l'ascolto, il problema economico si risolve in fretta, il problema più difficile è quando la mamma "vuole vivere la sua vita", allora bisogna convincerla a far nascere il bambino e a darlo in adozione. A questo punto vengono distribuiti dei moduli del Centro di Aiuto alla Vita per invitare i presenti ad aderire alle iniziative del centro pro life. Si invita il pubblico presente a fare delle domande e si risponde alle domande sul Movimento a livello Nazionale. Contro 6.000.000 di bambini persi se ne contano 150.000 salvati. E' una benedizione! I movimenti per la Vita crescono, alcuni sono fondati da ragazzi!. Nessuna forma di volontariato dà più soddisfazione come il Movimento per la Vita o essere accanto alle mamme che hanno scelto di aver abortito. La strada è dura, ma siamo tanti.
QUESTI SONO GLI ANNI PER LA NOSTRA CAUSA!!!

La parola va adesso alla Sig.ra Rosanna CHIAPPE MUZZONIGRO che il 30 .09.1981 con altri fondatori aperto il Centro di Aiuto alla Vita a CAGLIARI, per offrire un aiuto alla donna che si trova di fronte a una maternità difficile e, nel corso degli anni, con pochi mezzi, ma "con la forza del rispetto alla vita", questa "piccola grande donna" e i suoi volontari hanno dato risposte alle richieste d'aiuto di donne in difficoltà per gravidanza inattesa o indesiderata. Convinta che la solidarietà riesca a vincere la solitudine dell'aborto ,la Sig.ra Rosanna ha prontamente aderito alla Federazione Nazionale, per avere un collegamento con le altre realtà e attualmente presta la sua opera con altri soci fondatori, collaboratori operatori e sostenitori. Organizza corsi per i volontari e garantisce la reperibilità dell'intervento ogni volta che si presenti la necessità della presenza del CAV.
Nella pubblicazione "30 ANNI A SOSTEGNO DELLA VITA" si ripercorrono le tappe di questa bella "avventura" e, per questo, ne raccomandiamo la lettura. A noi ci basti sapere che l'attività del CAV nel corso degli anni è stata ampliata con l'apertura della "Casa Gioiosa" e della "Casa Corpino"per aiutare mamme e bambini in difficoltà abitative e non solo.

La Presidente del Centro si presenta con un bel biglietto da visita: 500 bambini salvati,  e dice ...ci piacerebbe vedere raddoppiare annualmente  il numero di palloncini che volano nel cielo di Cagliari come simbolo dei bambini salvati dal CAV... e il nostro sogno nel cassetto è...una casa con un bel giardino in cui far giocare i nostri piccoli ospiti! La Presidente Leone da ora la parola alla Sig.Veronica  che viene da Olbia, che sotto forma di intervista riferisce la sua esperienza di un aborto "terapeutico". Vuole divulgare la sua dolorosa esperienza per 3 motivi :
1) far vedere che c'è un lutto; 2) dimostrare che i medici incentivano lo spauraccio della disabilità per convincere la donna ad abortire, ma così facendo la espongono al dramma dell'aborto;3) rendere noto che servirebbero strutture e figure che aiutino nei casi problematici , anzichè pensare solo a risolvere il problema facendo giustizia sommaria, cioè SERVONO dei CENTRI di AIUTO alla VITA negli OSPEDALI !!!

Si passa poi a un'altra toccante testimonianza, quella di Angela, una mammma coraggiosa che ha adottato una bambina malata che ha vissuto con la sua famiglia 20 anni prima di morire. Ciò dimostra che ci sono famiglie che accolgono, perciò bisogna diffondere questa cultura della vita. Dulcis in fundo, la Sig.ra Chiappe rivolge ai giovani una testimonianza particolarmente toccante: è il caso di una donna stuprata, rivoltasi al Centro di Aiuto alla Vita di Cagliari, una donna che dopo tanta sofferenza , decide di dare  lo stesso alla luce il bambino frutto della violenza e poi lo da in adozione. La serata si è conclusa con un bel rinfresco nelle sale della Congregazione dei Padri Mercedari presso la Basilica di Bonaria, mentre Silvio Sanna e una mamma all'VIII mese di gravidanza ,Carla Sanna, hanno curato il servizio fotografico.  

Un caro saluto da Cagliari, Gabriella Melis, socia del CAV
 
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