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“Compreso il concepito”: i giovani prolife a Bassano del Grappa


Un week end interamente dedicato alla formazione e all'approfondimento per i giovani del Movimento Per la Vita Italiano che, partendo da tutta Italia, si sono ritrovati a Bassano del Grappa per riflettere sulla tutela dell'essere umano sin dal concepimento. Il titolo dell'incontro "Compreso il concepito" è stato tradotto nel suo significato di accoglienza e del bambino non ancora nato, e al termine del corso è diventato indicativo della preparazione dei giovani intervenuti al Quarenghi invernale: come participio passato del verbo "comprendere". I ragazzi hanno così interpretato le parole dei relatori intervenuti: il Dott. Ognibene, caporedattore di Avvenire, il Prof. Palka, docente di genetica dell'Università G. D'Annunzio, il Dott. Fabio Persano, bioeticista. A chiudere le giornate il Presidente del Movimento Per la Vita Italiano,  l'On. Carlo Casini che ha spiegato ai giovani l'evoluzione della legge 40 nel diritto e come sia intimamente legata all'iniziativa europea di cittadini "Uno di noi".

In particolare, il Dott. Ognibene ha parlato dell'evoluzione della legge 40, sottolineando come la sua introduzione abbia rappresentato il superamento del far west normativo e del mercato degli embrioni. "In America non si ricorre alla provetta per motivi di infertilità ma per altri motivi- ha affermato il giornalista di Avvenire- in prospettiva c'é l'eugenetica, già valida in Ucraina e America e che si vuole portare anche in Italia".  Ai giovani del Movimento Per la Vita, Ognibene ha chiesto di essere pronti a combattere la battaglia per la vita, preparandosi e formandosi: è necessario saper argomentare positivamente e farlo sul piano della  natura, dei diritti civili, e di divulgare la cultura dell'accoglienza e della tutela della vita,  utilizzando le nuove tecnologie di comunicazione sociale.

Il secondo giorno di formazione è stato animato dalle relazioni del Dott. Fabio Persano, che ha illustrato il percorso storico della legge 40 del 14 febbraio 2004 dal punto di vista bioetico e giuridico, con una relazione dal titolo "Il diritto contro la cultura dello scarto", ponendo ai giovani una prima domanda per riflettere: "tutto ciò che è tecnicamente possibile è eticamente corretto? A partire da questa domanda, Persano ha spiegato nei dettagli la norma sulla procreazione medicalmente assistita, sottolineando il divieto, scritto ma spesso non applicato, di utilizzo di embrioni umani per scopo scientifico e il divieto di sperimentazione e di selezione eugenetica. Il bioeticista ha infine smascherato il disegno distorto  che vuole l'applicazione della legge 40 per evitare la nascita di bambini con gravi malattie: "ciò che si vuole evitare non è che nascano bambini malati ma che i bambini malati nascano".

Il Prof. Palka ha affrontato il tema della ricerca sulle cellule staminali adulte e embrionali concentrandosi sui nodi etici oltre che clinici spesso taciuti o distorti: l'enfasi che viene data ai pochi casi di successo che avvengono in quest'ambito e il silenzio nei confronti dei casi di insuccesso son il risultato di una cultura mediatica viziata. A livello scientifico, ha affermato Palka, i risultati certi di successo sull'utilizzo delle staminali adulte è stato registrato nella ricostruzione di tessuti lineari o bidimensionali. Ha quindi sconfessato la miracolosità delle cellule staminali nei casi di gravi malattie, quali la Sclerosi Multipla e la Distrofia. Un vizio degli studi scientifici sulle staminali, ha affermato Palka, è che l'osservazione sui casi dovrebbe procedere per un lungo arco di tempo successivo all'utilizzo di staminali, perché molto spesso gli "effetti collaterali" si mostrano a distanza di qualche anno, quando il paziente non è più monitorato. Il genetista ha inoltre sottolineato come il presidio etico posto a salvaguardia della sperimentazione sugli embrioni umani sia condiviso anche da ricercatori laici: non è possibile sacrificare un individuo umano per curarne un altro. Questione rafforzata anche dall'evidenza scientifica che ha mostrato come le cellule staminali embrionali non siano impiegabili in alcuna pratica clinica in quanto presentano problemi clinici e immunologici oggi insormontabili.

I ragazzi hanno risposto attivamente e in maniera propositiva alle relazioni, intervenendo e facendo domande, sintomo di una curiosità crescente e di una volontà seria e adulta di impegno. L'appuntamento invernale dei Giovani Prolife, denominato "V. Quarenghi" in onore alla prima segretaria del MPV, si è concluso nella gioia della crescita che, come di consueto per i giovani del MPV, avviene a due livelli: culturale e umano. La volontà di fare squadra, fare amicizia e servire insieme la vita.  


GS
 
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