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Cara futura mamma...



È il 21° World Down Syndrome Day. E noi vogliamo celebrare questa giornata. Sì, ormai sarete abituati a leggere tra questa pagine che la vita è bella ed è sempre degna di essere vissuta. Ma a volte, questa affermazione può sembrare uno slogan, una sorta di ideologia a cui ci hanno educato e che per qualche ragione continuiamo ad affermare senza limiti né paure.

No, la nostra non è ideologia. La nostra non è un’idea. Il nostro non è un discorso.
Abbiamo la vita, dalla nostra parte. Con le sue esperienze, belle e brutte ma pur sempre la cosa più preziosa che abbiamo. È la vita stessa che continua a regalarci le motivazioni che stanno dietro il nostro volontariato, nei sorrisi dei bambini, negli occhi grati di una madre, nell’abbraccio di un volontario.

L’altro giorno, mentre uscivo dalla sede del Movimento Per la Vita, dopo aver fatto un colloquio duro con una mamma che di fronte a mille difficoltà non voleva arrendersi all’aborto, mi sono fermata a chiacchierare con un gruppo di altri volontari, che tenevano in braccio la loro figlia. Anche loro passati attraverso l’aiuto concreto del Movimento Per la Vita, grati di aver scelto la vita così da donare parte del loro tempo per quest’opera di volontariato. Mentre chiacchieravamo, si avvicina il signore che gestisce la segreteria e le varie attività che si svolgono nella struttura in cui si trova il MPV e ci dice “voglio entrare anche io nel Movimento Per la Vita. Siete tutti così allegri e sorridenti che è un piacere vedervi”. Lì per lì, ho ringraziato. Solo dopo ho riflettuto. In quel gruppo, ognuno di noi aveva dei problemi per cui il sorriso non era poi l’atteggiamento più scontato: chi non ha un lavoro, a chi stanno per togliere la casa e ha due figli piccoli, chi ha problemi in famiglia…

L’amore per la Vita è un atteggiamento. Ed è questa la testimonianza che possiamo dare ogni giorno, aldilà di tante parole. Allora, pensando al post che avrei voluto scrivere su questa giornata ho riflettuto e mi è tornata in mente una frase “testimoniate, se necessario anche con le parole”.

Ecco perché, dopo questo incipit, vi lascio celebrare la giornata con noi, con questo video e con il solito sorriso.


 GS

Giornata mondiale Tolleranza Zero per le mutilazioni genitali femminili.

Un’occasione in più per ricordare che siamo dalla parte della donna, sempre.

Oggi si celebra la Giornata contro le mutilazioni genitali femminili. Come volontari prolife siamo da sempre schierati a difesa della dignità della donna e per la tutela della maternità. Per questa ragione sposiamo l’invito alla sensibilizzazione e alla denuncia di contro questa forma di violenza. Speriamo che i riultati raggiunti nella prevenzione di questo crimine siano uguagliati anche nel contrasto ad altre forme di violenza contro le donne: prima fra tutte il ricorso all’aborto selettivo.

Per l’UNICRI, l’istituto della Nazioni Unite su Giustizia e Criminalità “il termine “mutilazioni genitali femminili” indica una delle violazioni più diffuse e sistematiche dei diritti umani: si tratta di interventi eseguiti non per ragioni terapeutiche, che comportano la rimozione totale o parziale degli organi genitali femminili. Oltre a un fortissimo dolore, le MGF sono causa di prolungate emorragie, infezioni, infertilità o addirittura morte”.

Alla base di questa tradizione disumana ci sono cinque ordini di ragioni: ragioni sessuali (soggiogare o ridurre la sessualità femminile); ragioni sociologiche (iniziazione delle adolescenti all'età adulta, integrazione sociale delle giovani, mantenimento della coesione nella comunità); ragioni igieniche ed estetiche (in alcune culture, i genitali femminili sono considerati portatori di infezioni e osceni); ragioni sanitarie (si pensa a volte che la mutilazione favorisca la fertilità della donna e la sopravvivenza del bambino); ragioni religiose (molti credono che questa pratica sia prevista da testi religiosi come il Corano).

Le donne che hanno subito mutilazioni genitali femminili (fmg) sono più di 100 milioni nel mondo, secondo una stima dell'Organizzazione mondiale della Sanità. Al tema è dedicata una dichiarazione congiunta delle Agenzie ONU del 2008. Recentemente l’adozione della Risoluzione per un “Bando universale delle mutilazioni genitali femminili” da parte dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, ha rappresentato un passo ulteriore nella giusta direzione. Molte le  campagne di contrasto nel mondo: per esempio in Etiopia i leader della Chiesa Ortodossa hanno iniziato una campagna di sensibilizzazione oltre a programmi di formazione per le vittime, altre iniziative simili sono in corso in Tanzania.

Giovani prolife

Il sito dell’agenzia ONU per le donne, UNWomen:

Il senso del progresso.

Perché dare alla luce un bambino in questo mondo? Le risposte dei futuri genitori in un docu-film.

E’ questa la domanda che ci poniamo a volte, presi dallo sconforto per tutto ciò che in questo mondo e nella nostra vita non va come dovrebbe. A prima vista il bilancio del cosiddetto “progresso” sembra essere pienamente sfavorevole alle nuove vite: guerre, disagio sociale, povertà e mancanza di acqua e di cibo in molte aree del mondo.

Nelle giovani coppie intervistate all’inizio del filmato infatti la paura e l’insicurezza di fronte all’aprire le porte del mondo ad una nuova vita, sono molto forti. Lo scopo del video, lanciato da Unilever nell’ambito della sua campagna di attività sociali, è proprio quello di farci percepire invece il progresso per i suoi,tanti, aspetti positivi. Ed in effetti i dati sono veri.

 Adesso un bambino che nasce sarà molto probabilmente più sano che chi è già sulla terra. Quando avrà trovato la persona giusta, avrà più possibilità di vedere i suoi nipotini di quante ne abbiamo mai avute noi. Non c’è in effetti mai stato un periodo migliore per la nascita di una nuova vita, anche se spesso la gente utilizza i problemi ambientali e sociali del mondo come scusa per non avere un figlio.

Mi hanno molto colpito le frasi dei due giovani futuri-padri alla fine: “Questo mondo ha bisogno di più gente buona, e vorrei che il nostro figlio facesse parte di queste persone che proveranno a cambiare il mondo.” E anora “Il come questa storia continuerà dipende dalle nostre scelte”.

Ed è davvero così, noi ci crediamo! E voi???

Giovanni Gori.

Guarda il video su youtube: http://www.youtube.com/watch?v=PWTVCkvQzY8

Il mio mondo in una scatola


La scatola che vedete qui sopra è il primo lettino di ogni bimbo finlandese. Ehm no non vengono imballati e spediti via... fatemi spiegare!

La scatola in questione fa parte del cosiddetto pacco maternità che il governo finlandese destina ad ogni neo-mamma. Insieme alla scatola che viene usata come lettino ci sono anche i primi vestitini, tutto il necessario per dormire, un libro illustrato e dei giocattoli. Al posto del pacco è possibile anche ricevere un aiuto in denaro per ogni neonato, anche se solitamente la maggior parte delle donne preferisce la scatola.

E’ interessante notare come una misura introdotta per aiutare le mamme in difficoltà negli anni ’30, quando il paese era povero e con un altissimo tasso di mortalità infantile (65 su mille), sia a poco a poco assunto al grado di vera e propria tradizione popolare. Le famiglie si ritrovano felici a commentare gli oggetti contenuti nel pacco e, dato che i colori e l’oggettistica variano leggermente di anno in anno, si divertono a indovinare l’anno di nascita dei bambini degli altri. Spiega Titta Vayrynen, 35 anni e madre di due bambini.

Tramite il pacco maternità passa anche la politica infantile finlandese. Negli anni ’70 viene introdotto il pannolino di stoffa, per sensibilizzare al rispetto dell’ambiente. Sono rimossi i biberon, per favorire l’allattamento al seno, e, con l’introduzione del libro illustrato, si spinge il bambino già a prendere confidenza precocemente con i libri affinchè un giorno li legga più volentieri.

Con uno Stato che ha una politica familiare veramente degna di questo nome, non a caso le mamme finlandesi sono le più felici al mondo! A volte basta poco...anche solo una scatola!

Giovanni Gori


 
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